03 novembre 2021

 

Le caratteristiche del PBC: un gioco in continuo movimento

Cosa usare, cosa evitare, cosa vi affatica, cosa vi agevola

 

No definizioni, si osservazioni

Cos'è un gioco è difficilissimo da decidere. Cos'è un gioco di ruolo è una domanda che divide la nostra comunità de tempo immemore e rischia di scatenare una guerra di religione che, se pure può far bene alle visualizzazioni, farà male all'anima di tutti noi. 

Come si gioca via chat è un'altra cosa che oggi ci evitiamo e partiamo dal presupposto che ognuno fa quello che gli pare, organizza il suo gioco rispetto a quello che ama di più e fare anche le scelte più scomode e controintuitive. Si spera, però, le faccia consapevolmente e se si scelgono percorsi più difficili, si deve sapere che si lavora di più.

 

Un gioco in continuo movimento

Rispetto al gioco cartaceo o da tavolo, o anche solo ad una bella partita su Roll20, il pbc ha di particolare che è un gioco che non si ferma mai. Ai bei vecchi tempi era possibile iniziare una giocata alle 5 del mattino perché avevi finito un'altra giocata poco prima in un altro gdr e non avevi ancora sonno. E qualcuno a giocare si sarebbe trovato. 

Se è ancora così non lo so, ma è chiaro che lo strumento con il quale giochiamo non somiglia per nulla ai giochi tradizionali ed ha, su questo, parecchio in comune con i MMORPG: si può giocare potenzialmente ad ogni ora del giorno e della notte e, potenzialmente, anche in assenza di chi è preposto a sovrintendere al gioco.

Per questo il play by chat è di solito un gioco che si sviluppa anche in assenza del master, con giocate che coinvolgono solo i personaggi. E' la sua principale caratteristica ed è anche la sua principale ricchezza: un gioco vivace e frizzante è quello che a tutte le ore ha più giocate contemporaneamente, con diversi personaggi in diverse locazioni che fanno cose diverse e, così, chi vuole tuffarsi in gioco ha la possibilità di scelgiere tra tante possibilità, sempre diverse tutte le volte, oppure creare un'ulteriore piano di gioco con altri personaggi e seguire un altro pezzo di gioco. 

Di fronte a questa caratteristica, ci sono sostanzialmente due approcci: reintrodurre in qualche modo il master oppure lasciare che il gioco fluisca libero.

 

Governare il movimento

Reintrodurre il master significa tante cose diverse. C'è chi ha pensato che avere un gioco interattivo richiede necessariamente avere lo staff a disposizione ed ha stabilito orari di gioco oppure orari e momenti di gioco più attivo e orari di gioco "soft". Nell'approccio rientrano le famose vidime, cioè un meccanismo per il quale giochi, salvi la giocata, la trasmetti al master e lui ti dà l'esito. Oppure il gioco via mail/messaggi privati o, ancora, l'invio di form specifici variamente utilizzati per il gioco economico / strategico in alcuni giochi medievali o per il gioco scientifico in gdr futuristici o cyberpunk. 

Si tratta di soluzioni utili, alcune anche necessarie, ma è bene considerare che la prima caratteristica dei play by chat è entrare e giocare, avendo sempre qualcosa di interessante da fare. Quindi, per mantenere la caratteristica del gioco sempre acceso, è il caso di reintrodurre il master solo il necessario, evitando quanto più possibile giocate reiterative, blocchi, ostacoli. Tra le tante buone idee usate nel passato ci sono le richieste burocratiche automatizzate, oppure modello "botta e risposta" (voglio indagare sul fatto X, scrivo al master relativo e lui fa un tiro e dà esito), oppure giocate con il master su appuntamento per specifiche esigenze.Per il resto, è bene che si giochi e basta.

Questo porta immediatamente ad un altro problema comunissimo: cosa si gioca?

Sulla carta, è bellissimo poter entrare in gioco e giocare subito. Ma dopo la terza "giocata da bar" (quella nella quale entri, conosci persone, capisci cosa fanno, spieghi cosa fai tu), se non evolvi e progredisci nello sviluppo del gioco inizi ad annoiarti. Ci sono, per carità, giochi che hanno come obiettivo il giocare un momento di vita quotidiana. Il problema si pone quando l'obiettivo sarebbe essere l'eroe che sconfigge draghi o il pirata spaziale o il poliziotto anni '20 o la spia sotto copertura e, invece, ci si continua ad incontrare al bar e chiacchierare del più e del meno. E attenzione, perché il problema non è "il bar", perché ho personalmente visto la "giocata da bar" svolgersi nel cimitero maledetto di una cittadina infestata dal male, il che se ci pensate è anche peggio perché aggiunge la mistificazione dell'aura di terrore che dovrebbe aleggiare nel gioco. 

 

Scatenare il movimento

Senza master, non si può andare all'avventura, non si possono risolvere misteri, non si può abbordare l'ammiraglia della flotta stellare. 

Si può però organizzarsi per farlo. 

Uno dei modi migliori per sfruttare la caratteristica del gioco in continuo movimento è quella di dare obiettivi ai personaggi, obiettivi troppo grandi per essere affrontati da soli e che richiedono capacità disparate, che un singolo personaggio non potrà mai avere. Questo porterà i personaggi a cercare altri personaggi diversi, con caratteristiche diverse, per portare a termine i propri obiettivi. Per farlo, saranno costretti a dare qualcosa oppure, ancora meglio, a promettere aiuto futuro sugli obiettivi non propri, e cioè altro gioco su un altro profilo

Perciò un gioco è al massimo della sua efficienza quando crea un ciclo di obiettivi, giocate di organizzazione per portare avanti gli obiettivi, una o alcune giocate dei master per finalizzare gli obiettivi, risoluzione, creazione di nuovi obiettivi. Come è un discorso che proverò ad affrontare in un altro momento, per ora accontentiamoci del cosa. 

Molti giochi, poi, possono giovarsi di un altro, importante elemento: il conflitto. Se i personaggi hanno obiettivi, ma sono confliggenti tra di loro perché solo uno può raggiungerlo, aumenta la necessità di supporto e di attenzione, perché improvvisamente c'è qualcun altro che può arrivare prima. E se il conflitto non è uno (es: buoni contro cattivi), ma molteplice, su molteplici direttive, le potenzialità di "cose da fare quando si gioca" si moltiplicano. Quindi raggiungere prima il Tesoro del Drago™ può essere uno stimolo, ma il destreggiarsi tra l'obiettivo personale di essere straricchi, quello del piccolo gruppo di alleati di cambiare il governo locale e quello della propria fazione di entrare in guerra con lo stato limitrofo è uno stimolo sicuramente più grande. Anche qui, come farlo non è semplice, per ora lasciamo il cosa. 

 

In conclusione, quello che viene fuori è che il play by chat è una "macchina che va da sola". Bisogna fare attenzione che non vada troppo veloce e finisca fuori strada, con i controlli adeguati ed i freni dove servono, ma anche che non si fermi, come quando freni di botto e ti si spegne la macchina. 

Decidere la "velocità di crociera" e regolare meglio le varie esigenze è un'attività complessa, che non c'entra in questo articolo e del quale magari parleremo in un altro momento. La cosa importante da sapere è cosa si ha per le mani e qual è l'approccio più efficiente al gioco. Altri ne sono possibili, sapendo che richiederanno tanta più fatica.

 

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